F.F.
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Tre anni fa mi trovai in un girone infernale, non mi riconoscevo più, devastata da un dolore lacerante e profondo, causato da abbandoni improvvisi.
Tentai da sola di resistere e oppormi al dolore e alla rabbia, ma la mente era appannata dalla sofferenza che aveva annullato ogni spinta costruttiva, la mia anima era in frantumi.
Sentivo dentro di me la necessità di stare bene e di ritrovare la chiarezza.
La capacità di fidarmi, mi ha aiutata a sentirmi meno sola in quel periodo difficile.
Con curiosità mi sono lasciata “guidare” alla scoperta dei “ganci” che mi tenevano legata alle persone in un ruolo di sudditanza, soffocando così la mia creatività e autonomia. Fidandomi della Dottoressa e del percorso intrapreso, ho attraversato “ponti stretti”, ho potuto godere di “prati verdi”, scoprendo così che le difficoltà che la vita ha continuato a presentarmi davanti, erano più semplici, meno difficili.
Oggi mi sento più libera, la rabbia che ho tanto represso negli anni, una volta riconosciuta non mi spaventa più. Non ho più paura di mostrarmi e non ho più bisogno di nascondermi.
Oggi ho ripreso in mano le redini della mia vita.
T.B.
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Si ce petit livre, d'une sécheresse et d'une difficulté dont je souffre plus qu'aucun lecteur, est, comme je le crois, un témoignage en même temps qu'un effet de la sensibilité actuelle, on accordera qu'elle est peu abbondante, mais qu'elle eût été fort incompréhensible pour nos pères et grands-pères. Eh bien! notre malaise vient exactement de ce que, si différents, nous vivons dans un ordre social imposé par ces morts, nullement choisi par nous-mêmes. Le morts! ils nous empoisonnent. Ah! quand nous les descendons au caveau, que ne pouvons-nous placer dans leurs bras glacés les dangereux trésors que leurs mains viennent de laisser choir! Donner des préjugés aux enfants, c'est, n'est-ce pas, toute l'éducation! Le préjugés qu'on impose à nos enfants dans nos écoles et ailleurs contredisent leurs façons de sentir. De là leur malaise et mes conclusions.
Autore Francese primo novecento
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M. Frecnch
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IL RICORDO IN IPNOSI
"Se c'è un problema esiste una causa, che si può risolvere andando a cercare nel passato"
questo assunto in psicoterapia per molti è un vero e proprio articolo di fede, che porta
a perdere tempo ed occasioni in una sterile e vana ricerca, poiché non sempre c'è una causa tanto
macroscopica da essere ricostruibile e riconoscibile.
Spesso il vaso è stato riempito da piccole gocce e solo l'ultima, in sè come le altre di poca importanza, lo fa
traboccare. Il problema, anche se nato nel passato, la struttura che lo genera sono sempre "Qui ed ora" e
devono essere elaborati e risolti nel qui et ora". Anche se a volte può essere utile ritornare nel passato.
L'uomo può credere o sperare in tutto ciò che vuole o gli piace, che lo gratifica e che lo consola, ma uno
scienziato, soprattutto se medico o terapeuta che in quanto tale possa avere influenza sulla salute fisica o
mentale altrui deve confrontarsi solo con la realtà oggettiva provata, anche se non deve mai escludere o
uccidere negli altri ed in sè la speranza. Ma non deve neppure indurla o alimentarla se non scientificamente (e
clinicamente) provata o probabile. Io cerco, per me e per i miei pazienti, se è possibile trovarla l'illuminazione,
(ndn: letteralmente illuminare uguale a rischiarare con la luce propria o con luce prodotta da una sorgente
luminosa) non l'illusione di cui sono saprei proprio che farmene. L'ipnosi, strumento magnifico per curare mali
della mente e del corpo, è uno strumento ridicolo per attraversare le sconosciute profondità che un'anima ha
varcato.
L'Autore
Dr. Riccardo Arone di Berotlino, Presidente, Fondatore S.M.I.P.I. Società Medica Italiana di Psicoterapia ed Ipnosi
Bologna - Medico Psicoterapeuta
stati cangianti di coscienza
.....Come risulta implicitamente dal nostro precedente esame della superiorità delle suggestioni indirette su quelle da forma diretta, il problema fondamentale da risolvere è quello di "proteggere" dal dubbio, dalla discussione e dagli effetti potenzialmente negatori delle disposizioni e degli atteggiamenti consci del paziente.
I pazienti sono tali per gli orientamenti consci e rigidi che governano il loro comportamento sofferente.
Le suggestioni date in forma indiretta, senza che siano avvertite dalla coscienza riescono ad entrare nell'inconscio del paziente dove sono utilizzate in modo ottimale per lo sviluppo complessivo dell'individuo.
La Mente conscia ha già le proprie idee pre-determinate, ha le proprie percezioni fisse, rigide che costituiscono una predisposizione nevrotica. Una predisposizione ad una sofferenza psicologica. E ' difficilissimo fare accettare alle persone a livello cosciente, una modificazione della concezione generale che hanno di se stesse. Ci serviamo degli stati cangianti di coscienza per poter aggirare l'autodifesa che la rigidità cosciente fornisce a un livello non riconosciuto. M. H. ERICKSON
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La risposta che il Dalai Lama dà a chi gli chiedere ragione del suo sorridere nonostante abbia perso i suoi luoghi è che rattristarsi sarebbe come farsi portare via anche l'anima. Essere resistenti e capaci di resilienza quindi è essere capaci di cadere e di rialzarsi poiché vista dall'esterno l'apparenza della vita altrui pare non toccata dal buio dell'anima.
E racconta: una madre andò dal Buddha a chiedere di restituirle il bambino che era morto. Il Buddha le disse di andare di casa in casa e di portargli una ciotola di risio da ogni casa in cui non ci fosse un lutto. Ovviamente tornò a mani vuote. Questo porta alla consapevolezza dell'impermanenza, poiché di questo è fatta la vita: un percorso, un ritorno per molti, per altri un segmento e per altri l'idea di un continum che può dare più serenità di fronte alla morte fisica.
Nell'esperienza del dolore scopriamo che teoria e pratica sono profondamente diverse. Vivo con i miei demoni e con i miei angeli, quando i miei angeli mi attirano verso l'alto li seguo, quando i miei demini mi attirano verso il basso li seguo, il giusto.
Viaggio con un senso di infinito dentro di me, anche se è un infinito legato ai giorni che posso prevedere, di solito non più di tre.
il nostro concetto di psiche prevede che l'inconscio sia un luogo nascosto, ma c'è anche uno strato superiore, qualcosa che non viene dal rimorso del lontano passato ma piuttosto un sentire che alberga dentro di noi raggiungibile esclusivamente attraverso elementi non razionali logici o analitici.
In un campo di fiori possono esserci rose molto belle, ma anche girasoli molto belli e molto mobili.
E' questo il senso di un percorso evolutivo, tappe e/o momenti della vita.
Quindi se volessimo al momento aggiungere piccole acquisizioni di saggezza vissute una cosa da fare è la prescriziione di ridere, difficile per i più. I bambini ridono in continuazione poi andando avanti con il tempo si ride sempre meno. Per questo ci piace concludere riportando il dialogo di Erickson con una paziente:
Pz: Pensi che si possa essere felici e andare ugualmente in cielo'
Er: Io penso che non si dovrebbe essere tristi.
Pz: Dove abitiamo c'è una vaecchia signora, l'unica cosa che fa è leggere la bibbia. Molto probabilmente andrà in cielo, ma non si diverte
Er: Io penso che il cielo sia per le persone felici